Dolci

Etna

 

 

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Cassata


Il dolce nasce all'origine come "pane speciale", diverso da quello giornaliero. Molti dei dolci siciliani hanno forme geometriche che vengono tradizionalmente rispettate: la cubbaita, ad esempio, ed i mustazzola di vinu cuotto vanno tagliati in forma di rombo; i ravioli dolci e le 'mpanatigghi a mezzaluna; i bucciddati a forma di corona circolare; cannola e gravizzate cilindrici; cassata e altri dolciumi a forma di disco; quadrate le caramelli di carrua. Vi sono poi torte e cassate a forma di cuore; biscotteria che riproduce piante e fiori, come i rami di meli.



 

 



Ingredieti:
500 gr di mandorle dolci pelate
350 gr di zucchero
semolato
essenza di mandorle
5 albumi
1 limone

Tritate finemente le mandorle e amalgamatele con lo zucchero, la scorza di limone grattugiata, 3 gocce di essenza di mandorle e gli albumi montati a neve. Appena il composto sarà omogeneo, prelevatene piccole porzioni con un cucchiaino e adagiatele, distanziandole un poco una dall'altra, su una teglia rivestita di carta da forno. Infornate la placca a 180° e cuccete gli amaretti per 15-20 minuti. Lasciate, quindi, raffreddare i dolcetti, prima di servirli.Variante: Al posto dell'essenza di mandorle si possono usare 30 g di mandorle amare ogni 450 g di quelle dolci.

 


Su questa pagina web inserisco delle poesie per tutti i romantici e non. Spero che lo troviate simpatico.

 

Il piu bello dei mari

          Il più bello dei mari
          è quello che non navigammo.
          Il più bello dei nostri figli
          non è ancora cresciuto.
          I più belli dei nostri giorni
          non li abbiamo ancora vissuti.
          E quello
          che vorrei dirti di più bello
          non te l'ho ancora detto.

          Nazim Hikmet

 


Ingredienti:
1 litro di latte intero
50 gr di pistacchi sgusciati
50 grdi cannella a bastoncini
250 gr di zucchero semolato
4 foglie di limone oppure di arancia
75 gr di amido 

Pestate finemente la cannella nel mortaio. Stemperate l'amido in poco latte freddo; incorporate, quindi, lo zucchero e il latte rimasto, passate al colino per eliminare eventuali grumi. Mettete la pentola sul fuoco moderato e mescolate continuamente, con un cucchiaio di legno, per evitare che si attacchi al fondo. Quando la crema avrà preso bollore, spegnete il fuoco e sbattete velocemente con una frusta per qualche minuto. Unitevi i pistacchi tritati e poi versate il composto in una forma umida. Decorate con le foglie di limone o d’arancia e quando il bianco mangiare sarà raffreddato e addenzato sformatelo, spolverate con la cannella e servitelo.  

 

 

Ti ho sognata

          Ti ho sognata
          mi sei apparsa sopra i rami
          passando vicino alla luna
          tra una nuvola e l'altra
          andavi, e io ti seguivo
          ti fermavi e io mi fermavo,
          mi fermavo, e tu ti fermavi,
          mi guardavi e io ti guardavo
          ti guardavo e tu mi guardavi
          poi tutto è finito.

          Nakit Hikmet

 


Ingredienti:
2
50 gr di farina
30 gr di strutto
30 gr di cacao
in polvere
1 albume
200 gr di zucchero
1 cucchiaio
di Marsala
1 cucchiaio di
amido
1 bicchiere di latte
500 gr di ricotta
fresca
50 gr. di zuccata
pezzettini di
cioccolato
pistacchi
scorzette di arancia
zucchero a velo
olio d'oliva

Impastate la farina con lo strutto, 1 cucchiaio di zucchero, il cacao, il Marsala e una presa di sale, aggiungendo l'acqua necessaria, fino ad ottenere una pasta consistente. Avvolgetela nella pellicola trasparente e ponetela in frigo per circa mezz'ora. Dopo di che, spianate e ricavate delle forme ovali che avvolgerete attorno a tubi di latta. Bagnate le estremità con dell'albume battuto e pressate per farle aderire. Friggete quindi in olio abbondante. Appena le scorze saranno dorate, fatele asciugare e freddare, prima di staccarle dai tubi con molta cura. Riempitele con la ricotta passata al setaccio ed unita alI'amido, coagulato nel bicchiere di latte, allo zucchero, ai pezzetti di pistacchio, di zuccata e di cioccolato. Decorate ogni singolo cannolo con scorzette d'arancia candite e spolverate con zucchero a velo.

 

 

Il Sorriso

          C'è un Sorriso d'Amore,
          e c'è un Sorriso d'Inganno,
          e c'è un Sorriso dei Sorrisi
          in cui questi due Sorrisi si incontrano.

          E c'è uno Sguardo d'Odio,
          E c'è uno Sguardo di Disprezzo,
          e c'è uno Sguardo degli Sguardi,
          che tentate di scordare in vano;

          perché si pianta nel profondo del Cuore,
          e si pianta nel profondo della Schiena,
          e nessun Sorriso che mai fu Sorriso,
          ma un solo Sorriso soltanto,

          che fra la Culla & la Tomba
          si può Sorridere soltanto una volta;
          ma, quando è Sorriso una volta,
          c'è una fine a tutta l'Angoscia.

            William Blake

 


Ingredienti:
300 gr di gelato di
crema panna
200 gr. di fragola
200 gr. di pistacchio
100 gr. di panna
100 gr. di pan di Spagna
Rum
 

Foderate uno stampo d'acciaio con un primo strato di crema di panna dello spessore di due centimetri in modo da lasciare un incavo che riempirete con altri strati, alternando, il gelato di fragola, il rimanente gelato di crema panna, ed il gelato di pistacchio. Aggiungete in ultimo il pan di Spagna imbevuto con mezzo bicchiere di Rum ed infine la panna montata. Spianate con una spatola e sistemate lo stampo in frigorifero per 24 ore. Sformate e tagliate a trance prima di servire in tavola.

 

 

Da dove siamo nati

          Da dove siamo nati?
          Dall'amore.
          Come saremmo perduti?
          Senza amore.
          Cosa ci aiuta a superarci?
          L'amore.
          Si può trovare anche l'amore?
          Con amore.
          Cosa abbrevia il pianto?
          L'amore.
          Cosa deve unirci sempre?
          L'amore.

        Johann Wolfgang Goethe

 


Ingredienti:
400 gr di pan di Spagna
500 gr di ricotta
300 gr di zucchero
a velo
1/2 limone
2 albumi
50 gr di zuccata
100 gr. di cioccolato
fondente
1/2 bustina
di vaniglia
250 gr mandorle pelate
3 gocce di estrato di mandorle amare
colorante alimentare
verde
frutta candita

Tritate le mandorle in un mixer e unite 250 g di zucchero a velo, un pizzico di vanillina e l'essenza di mandorle, sciolta in 5 cucchiai d'acqua e frullate. Appena l'impasto sarà morbido e omogeneo, trasferitelo sulla spianatoia spolverizzata di zucchero a velo e incorporate qualche goccia d'acqua in cui avrete diluito un pizzico di colorante verde. Lavorate la pasta fino a quando il colore sarà uniforme; dopo, avvolgetela nella pellicola trasparente e ponetela in frigo. Setacciate la ricotta e mescolatela con 100 g di zucchero semolate, la vanillina, il cioccolato e la zuccata a dadini. Stendete la pasta di mandorle con il matterello ad uno spessore di 1/2 cm e una larghezza pari a quella del bordo della tortiera. Rivestite uno stampo a pareti svasate del diametro di 25 cm con pellicola trasparente e foderate i bordi con la pasta di mandorle; poi, ricoprite il fondo e i bordi del contenitore con il pan di Spagna tagliato a fette spesse circa 1 cm e spruzzato con Marsala diluito con poca acqua e zucchero. Riempite la scatola ottenuta con la crema di ricotta e coprite tutto con altro pan di Spagna inzuppato. Ponetevi sopra un vassoio dello stesso diametro dello stampo e premete leggermente; poi, lasciate riposare in frigo per qualche ora. Rovesciate, quindi, la torta su un piatto da portata ed eliminate la pellicola.Battete gli albumi e incorporate lo zucchero a velo, facendolo scendere da un setaccino; quindi, mescolate energicamente con una frustina per 10 minuti, fino ad ottenere una crema liscia e densa cui aggiungerete il succo di limone. Versate la glassa sulla cassata e spandetela con una spatola per ricoprire anche i bordi. Lasciate asciugare il dolce per qualche minuto e guarnitelo con i nastri di zuccata e la frutta candita. Fate raffreddare il dolce in frigo per qualche ora, prima di servire.

 

 

L'Infinito

          Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
          e questa siepe, che da tanta parte
          dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
          Ma sedendo e mirando, interminati
          spazi di là da quella, e sovrumani
          silenzi, e profondissima quiete
          io nel pensier mi fingo; ove per poco
          il cor non si spaura. E come il vento
          odo stormir tra queste piante, io quello
          infinito silenzio a questa voce
          vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
          e le morte stagioni, e la presente
          e viva, e il suon di lei. Così tra questa
          immensità s'annega il pensier mio:
          e il naufragar m'è dolce in questo mare.

            Giacomo Leopardi

 


Ingredienti:
1/2 Kg di semola
di grano duro
100 gr di cioccolato
100 gr di pistacchi
100 gr di mandorle
abbrustolite e tritate
50 gr di zuccata
10 gr di cannella
in polvere
30 gr di zucchero
a velo. 

Mettete la farina di semola in un apposito recipiente. Con le dita bagnate di acqua leggermente salata raccoglietela. Inpastatella e ricavate delle palline non piu' grandi di una testa di spillo. Lasciate asciugare per tre ore su una tovaglia. Poi procedete alla cottura a vapore in un tegame. Mettete la semola nella parte centrale del tegame, una sorta di colapasta, solo quando l'acqua comincerà a bollire. A questo punto coprite ermeticamente il couscous con una tela bagnata. Lasciate sul fuoco per 45 minuti, poi rimettete la semola nel recipiente spruzzatela con un po' di acqua fredda e lasciatela riposare per 15 minuti circa. Rimettete il couscous nel tegame e fatelo cuocere ancora per 20 minuti. Toglietelo dal fuoco e lasciatelo raffreddare. Addolcitelo con qualche cucchiaio di zucchero a velo, le mandorle, le scaglie di cioccolato e i pistacchi sgusciati e tritati e pezzettini di zuccata. Mescolate e servite in tavola freddo, spolverato con la cannella.

 

 

Io ti amo

          Io ti amo
          e se non ti basta
          ruberò le stelle al cielo
          per farne ghirlanda
          e il cielo vuoto
          non si lamenterà di ciò che ha perso
          che la tua bellezza sola
          riempirà l'universo

          Io ti amo
          e se non ti basta
          vuoterò il mare
          e tutte le perle verrò a portare
          davanti a te
          e il mare non piangerà
          di questo sgarbo
          che onde a mille, e sirene
          non hanno l'incanto
          di un solo tuo sguardo

          Io ti amo
          e se non ti basta
          solleverò i vulcani
          e il loro fuoco metterò
          nelle tue mani, e sarà ghiaccio
          per il bruciare delle mie passioni

          Io ti amo
          e se non ti basta
          anche le nuvole catturerò
          e te le porterò domate
          e su te piover dovranno
          quando d'estate
          per il caldo non dormi
          E se non ti basta
          perché il tempo si fermi
          fermerò i pianeti in volo
          e se non ti basta
          vaffanculo

              Stefano Benni

 


Ingredienti:
150 gr di castagne secche
5 tazze di latte o acqua
300 gr. di riso
per risotto
100 gr di zucchero
75 gr. di uvetta
sultanina
100 gr. di burro
sale q. b. 

Mettete le castagne in una ciotola, versatevi sopra acqua tiepida e lasciatele a bagno per una notte. La mattina seguente spellatele, asciugatele e ponetele in una casseruola. Copritele con latte o acqua, salate e fate bollire a fuoco lento per mezzora. Quando le castagne saranno a metà cottura, aggiungete il riso, l'uvetta sultanina, lo zucchero e lasciate cuocere mescolando continuamente per altri 25 minuti. Dovrete ottenere una specie di risotto che condirete alla fine con il burro. Servite freddo.

 

 

Il sogno

          Se il sonno fosse (c'è chi dice) una
          tregua, un puro riposo della mente,
          perché, se ti si desta bruscamente,
          senti che t'han rubato una fortuna?
          Perché è triste levarsi presto? L'ora
          ci deruba d'un dono inconcepibile,
          intimo al punto da esser traducibile
          solo in sopore, che la veglia dora
          di sogni, forse pallidi riflessi
          interrotti dei tesori dell'ombra,
          d'un mondo intemporale, senza nome,
          che il giorno deforma nei suoi specchi.
          Chi sarai questa notte nell'oscuro
          sonno, dall'altra parte del tuo muro?
           

              Jorge Luis Borges

 


Ingredienti:
200 gr di mandorle pelate e tostate
300 gr di zucchero semolato
3 cucchiai di cacao amaro
2 cucchiai di rum
1 bustina di vaniglia
 

Tritate le mandorle,  con poco zucchero; poi, aggiungete lo zucchero rimasto, la vaniglia  il cacao, il rum e frullate tutto, fino ad ottenere un impasto omogeneo. Estraetelo dall'apparecchio e dividetelo in piccole porzioni. Manipolate ciascuna di esse in modo da ottenere delle palline poco più grandi di un'oliva. Rotolatele nello zucchero e trasferitele nei pirottini.

 

 

Donna completa

        Donna completa, mela carnale, luna calda,
        denso aroma d'alghe, fango e luce pestati,
        quale oscura chiarità s'apre tra le tue colonne?
        Quale antica notte tocca l'uomo con i suoi sensi?
        Ahi, amare è un viaggio con acqua e con stelle,
        con aria soffocata e brusche tempeste di farina:
        amare è un combattimento di lampi
        e due corpi da un solo miele sconfitti.
        Bacio a bacio percorro il tuo piccolo infinito,
        i tuoi margini, i tuoi fiumi, i tuoi villaggi minuscoli,
        e il fuoco genitale trasformato in delizia
        corre per i sottili cammini del sangue
        fino a precipitarsi come un garofano notturno,
        fino a essere e non essere che un lampo nell'ombra.

            Pablo Neruda

 


Ingredienti:
600 gr di farina tipo 00 290 gr  di zucchero semolato 200 gr di burro (o margarina)
3 tuorli
3 uova
5 dl di latte
1 limone
50 gr di amido per dolci
zucchero a velo sale
 

Setacciate la farina e impastatela velocemente con 2 uova, 2 tuorli, 200 g di zucchero, il burro morbido e una presa di sale. Incorporate 4 cucchiai d'acqua fredda e lavorate il composte fino a quando sarà omogeneo e consistente; poi, avvolgetelo in pellicola trasparente e ponetelo in frigo per 30 minuti. Stemperate l'amido in poco latte e incorporatelo a 2 tuorli battuti con lo zucchero rimasto. Aggiungete il latte caldo a filo, una presa di sale e la scorza del limone e fate addensare, su fiamma bassa, mescolando con un cucchiaio di legno. Appena il composto sarà cremoso, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare, rimestando di tanto in tanto. Stendete la pasta in una sfoglia e, con un tagliapasta, ritagliate dei dischi di circa 8 cm di diametro. Ponete al centro di ciascuno di essi. 1 cucchiaio abbondante di crema e coprite con altri dischi di frolla, sigillando bene i bordi, in modo che il ripieno rimanga all'interno. Trasferite le paste in una teglia, rivestita di carta da forno; spennellate la superficie con l'albume leggermente battuto e infornate, a 180°, per 20 minuti. Lasciate raffreddare e cospargete con una miscela di zucchero a velo.

 

 

Primo giorno

          Lenzuola bianche in un armadio
          Lenzuola rosse in un letto
          Un figlio in una madre
          La madre nei dolori
          Il padre davanti alla stanza
          La stanza nella casa
          La casa nella città
          La città nella notte
          La morte in un grido
          E il figlio nella vita.

            Jacques Prévert

 


Ingredienti:
100 gr di cacao amaro in polvere
1 uovo
150 gr di mandorle tostate tritate
100 gr di biscotti secchi
1 bicchiere di marsala 150 gr di burro
250 gr di zucchero semolato
 

Fate ammorbidire il burro a bagnomaria; poi, incorporate il cacao, i biscotti tritati, l'uovo sbattuto, le mandorle e il Marsala. Appena il composto sarà omogeneo, avvolgetelo nella carta di alluminio o in pellicola trasparente dandogli la forma di un salame.Ponete il dolce in frigo per 24 ore e servitelo a fette.

 

 

O frenetiche notti

          O frenetiche notti!
          Se fossi accanto a te,
          Queste notti frenetiche sarebbero
          La nostra estasi!

          Futili i venti
          A un cuore in porto:
          Ha riposto la bussola,
          Ha riposto la carta.

          Vogare nell'Eden!
          Ah, il mare!
          Se potessi ancorarmi
          Stanotte in te!

            Emily  Dickinson

 


Ingredienti:
5 dl di acqua  
350 gr di farina
100 gr di burro
1/2 buccia di limone
5 uova  
4 tuorli
4 cucchiai di zucchero semolato sale
1 cucchiaio e 1/2 di lievito in polvere olio di semi zucchero a velo 400 g di crema di ricotta
50 g di cioccolato a scaglie
50 g di zuccata a dadini
pistacchio

Portate ad ebollizione l'acqua con lo zucchero un pizzico di sale e la buccia di limone; togliete, quindi, dalla fiamma, versate la farina, il burro, le uova uno per volta e il lievito, rimestate energicamente. Rimettete, quindi, sul fuoco e cuocete il composto fino a quando si staccherà dalle pareti del tegame. Appena il preparato sarà morbido e omogeneo, copritelo con un canovaccio e fatelo lievitare per circa mezz'ora. Trascorso il tempo indicato, prelevatelo a cucchiaiate e friggetelo in abbondante olio caldo. Quando le frittelle saranno gonfie e dorate, sgocciolatele e ponetele su carta da cucina per eliminare l'unto in eccesso. Amalgamate il cioccolato e la zuccata alla crema di ricotta e distribuite il composto sugli sfìncioni; spolverizzate con zucchero a velo, aggiungete il pistacchio tritato e servite.

 

 

A mia madre

          E il cuore quando d'un ultimo battito
          avrà fatto cadere il muro d'ombra
          per condurmi, Madre, sino al Signore,
          come una volta mi darai la mano.
          In ginocchio, decisa,
          Sarai una statua davanti all'eterno,
          come già ti vedeva
          quando eri ancora in vita.

          Alzerai tremante le vecchie braccia,
          come quando spirasti
          dicendo: Mio Dio, eccomi.

          E solo quando m'avrà perdonato,
          ti verrà desiderio di guardarmi.

          Ricorderai d'avermi atteso tanto,
          e avrai negli occhi un rapido sospiro.

            Giuseppe Ungeretti

 


Ingredienti:
2 kg di limoni
maturi
200 gr di limoni
verdi
100 gr di zucchero
1 bicchiere
di Martini bianco
 

Spremete i limoni fino ad ottenere un litro di succo. Versatelo in una sorbettiera elettrica e aggiungete lo zucchero ed il bicchiere di Martini. Quindi azionate la sorbettiera. Il sorbetto sarà pronto quando risulterà cremoso e liscio. Servitelo in giornata.

 

 

Il grande amico

        Un grande amico che sorga alto su me
        E tutto porti me nella sua luce,
        che largo rida ove io sorrida appena
        e forte ami ove io accenni a invaghirmi…

        Ma volano gli anni, e solo calmo è l’occhio che antivede
        perdente al suo riapparire
        lo scafo che passava primo al ponte.
        Conosce i messaggeri della sorte,
        può chiamarli per nome. E’ il soldato presago.
        Non pareva il mattino nato ad altro?
        E l’ala dei tigli
        e l’erta che improvvisa in verde ombrìa si smarriva
        non portavano ad altro?
        Ma in terra di colpo nemica al punto atteso
        si arroventa la quota.
        Come lo scolaro attardato
        - né più dalla minaccia della porta
        sbarrata fiori e ali lo divagano –
        io lo seguo, sono nella sua ombra.
        Un disincantato soldato.
        Uno spaurito scolaro.

            Vittorio Sereni

 


Ingredienti:
200 gr di nocciole
sgusciate
4 albumi d'uova
200 gr di zucchero a velo
la scorza
grattuggiata
di un limone
burro e farina
per la teglia.

Tritate le nocciole senza privarle della loro pellicola. Montate a neve gli albumi ed Incorporatevi poco alla volta, lo zucchero a velo, continuando a mescolare. Unite le nocciole tritate e la scorza di limone grattuggiata. Distribuite a mucchietti il composto in una teglia imburrata e spolverata di farina. Infornate in forno caldo e lasciatevela per 30 minuti circa.

 

 

L'uomo e il mare

        Sempre il mare, uomo libero, amerai!
        Perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
        nell'infinito svolgersi dell'onda
        l'anima tua, e un abisso è il tuo spirito
        non meno amaro. Godi nel tuffarti
        in seno alla tua immagine; l'abbracci
        con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
        si distrae dal suo suono al suon di questo
        selvaggio ed indomabile lamento.
        Discreti e tenebrosi ambedue siete:
        uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
        dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
        mare, le tue più intime ricchezze,
        tanto gelosi siete d'ogni vostro
        segreto. Ma da secoli infiniti
        senza rimorso né pietà lottate
        fra voi, talmente grande è il vostro amore
        per la strage e la morte, o lottatori
        eterni, o implacabili fratelli!

          Charles  Baudelaire

 


Ingredienti:
500 gr di farina tipo 00 150 gr di zucchero semolato
5 gr di ammoniaca per dolci
1/2 bustina di lievito per dolci 100 gr di strutto
2 uova
2 limoni
1 cucchiaino di semi d'anice
250 gr di zucchero a velo
farina per spianatoia
latte
sale
 

Setacciate la farina con il lievito e impastatela con lo strutto, lo zucchero semolato, 2 cucchiai di succo di limone e la scorza grattugiata di entrambi gli agrumi, l'ammoniaca, i semi d'anice e le uova. Poi, aggiungete un pizzico di sale e il latte necessario per ottenere un composto piuttosto morbido. Cospargete di farina la spianatoia e ricavate dalla pasta dei bastoncini; attorcigliateli leggermente su se stessi e unite le estremità, in modo da formare delle ciambelline. Adagiatele in una teglia, rivestita di carta da forno e infornate a 170° per 25-30 minuti. Stemperate lo zucchero a velo con 2 cucchiai di latte e 4 cucchiai di succo di limone e sbattete il composto con una frusta, fino ad ottenere una crema liscia. Spennellate i biscotti tiepidi con la glassa e lasciateli asciugare in forno a 150° per 5 minuti.

 


Il tempo perso

          Sulla porta dell'officina
          d'improvviso si ferma l'operaio
          la bella giornata l'ha tirato per la giacca
          e non appena volta lo sguardo
          per osservare il sole
          tutto rosso tutto tondo
          sorridente nel suo cielo di piombo
          fa l'occhiolino
          familiarmente
          Dimmi dunque compagno Sole
          davvero non ti sembra
          che sia un pò da coglione
          regalare una giornata come questa
          ad un padrone?

          Jacques Prévert

 


Ingredienti:
500 gr. di pan di Spagna 
400 grammi di ricotta fresca
1 cucchiaio di amido
1 bicchiere di latte
zucchero quanto basta
zuccata
pezzetti di cioccolato
pistacchi 
zucchero a velo

Passate al setaccio la ricotta con l’amido, coagulato nel bicchiere di latte, lo zucchero, i pezzetti di pistacchio, di zuccata e di cioccolato. Tagliate il pan di Spagna  in due dischi  innaffiate con il rum. Spalmate su uno dei dischi la crema di ricotta, sovrapponete il disco rimasto e lasciate riposare in frigo per un’ora. Prima di servire spolverate con lo zucchero a velo.

 


Quest'ultima poesia vorrei dedicarla a mia figlia che vive nel Gales
 

A mia figlia Robyn
 

Robyn

    Quanti anni persi;
    il tempo che volevo
    passare con te è volato;
    ho perso I giorni in cui
    crescevi, I momenti belli
    che avresti voluto dividere
    con me.
    Poco siamo stati insieme,
    non ti ho conosciuta
    abbastanza e non so
    se adesso mi cerchi.
    Ma un desiderio grande ho;
    che un giorno finiro
    I miei giorni vedentoti
    diventare donna.

    Mario Amoruso
     

 


Ingredienti:
1 kg di zucca gialla
1 kg di zucchero
cannella
sale 

La zuccata, ingrediente tipico della pasticceria siciliana, come la frutta candita e il capello d’angelo, è utilizzata quale decorazione di molti dolci. Mettete la zucca in acqua e sale per 1 ora circa. Dissalatela con acqua corrente e ponetela a sgocciolare fino a quando il liquido sarà tutto andato via (5 ore circa). Tagliatela a grossi pezzi, mettetela in una pentola aggiungete lo zucchero, la cannella in abbondanza e fate cuocere fino a quando lo zucchero verrà assorbito. Fate raffreddare.

 

 


 


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